Il 4 ottobre, San Francesco, FAND (Associazione italiana diabetici) celebra la 34° Giornata Nazionale per il Diabete, premiando, a Roma, i vincitori del 1° Concorso Letterario FAND, intitolato “100 dolci parole”.
Da anni si rinnova l’impegno di FAND su tutto il territorio
Sono quasi 4 milioni le persone con diabete nel nostro Paese, circa il 6% della popolazione, senza contare coloro che hanno la malattia ma ancora non lo sanno. “Il diabete è in forte crescita, sia il diabete di tipo 1 che colpisce prevalentemente bambini e giovani ma anche adulti, sia il diabete di tipo 2, dovuto prevalentemente ad eccesso di peso, alimentazione scorretta e stile di vita sedentario. Questa malattia riguarda ormai quasi 1 famiglia italiana su 6”, ricorda Albino Bottazzo, Presidente Nazionale FAND-Associazione italiana diabetici. “A queste famiglie è dedicata la 34° Giornata Nazionale del Diabete, ideata negli anni ’80 dal nostro fondatore Roberto Lombardi, per far parlare della malattia, farla conoscere e sensibilizzare le istituzioni. Da allora FAND, che oggi conta oltre 120 associazioni distribuite sul territorio nazionale, si è sempre contraddistinta per la sua azione. Ha promosso la promulgazione della legge 115 del 1987 che tutela le persone con diabete, al fianco delle Società Scientifiche e delle altre componenti del mondo del diabete ha contribuito al riconoscimento dell’esenzione dal ticket per gli esami e i presidi per il diabete, ha partecipato attivamente al percorso che ha dato vita, nel 2013, al Piano Nazionale per la Malattia Diabetica, che delinea strumenti e iniziative volti a favorire prevenzione, assistenza e cura della malattia”, dice ancora.
Com’è nato il concorso “100 dolci parole”
In tutti questi anni FAND si è inoltre adoperata sul territorio per sensibilizzare i cittadini alla prevenzione per il diabete e le sue complicanze, organizzando screening gratuiti, percorsi formativi e informativi, camminate, campi scuola, manifestazioni culturali. “Quest’anno, oltre alle iniziative promosse dalle nostre associazioni nei principali comuni italiani, FAND ha organizzato nel weekend un importante convegno a Roma, per discutere delle innovazioni tecnologiche e farmacologiche per la cura della malattia, ma ha voluto soprattutto affrontare un tema particolare: il complesso mondo delle relazioni di una persona con diabete”, spiega Bottazzo.
Lo ha fatto, in particolare, con il bando del 1° Concorso Letterario FAND dal titolo ‘100 dolci parole’. “Abbiamo proposto a tutte le persone con diabete che volevano cimentarsi di esprimere, esattamente in 100 parole, il proprio rapporto con la malattia, raccontando qual è stato l’impatto con la diagnosi, con l’esordio del diabete. Ne sono scaturiti racconti pieni di pathos che descrivono un momento molto particolare nella vita di una persona, risvegliando ricordi, ansie, ma anche amore, affetto, amicizia, tenerezza, calore.”
Complimenti ai vincitori del concorso!
La giuria del premio, composta da Albino Bottazzo, Presidente nazionale FAND, Stefano Garau e Ignazio Parisi, Consiglieri nazionali, la campionessa sportiva di nuoto, Monica Priore, e la senatrice Emanuela Baio, ha aggiudicato i premi, nelle due categorie ‘adulti’ e ‘giovani under 18’ a:
UNDER 18
1° classificato – Francesco Biasi di Collegno (Torino)
2° classificato – Costanza Stassi di Palermo
3° classificato – Vittoria Zucchetto di Canicattì (Agrigento)
ADULTI
1° classificato – Letizia Cerati di Marsciano (Perugia)
2° classificato – Luisa Codeluppi di Scandiano (Reggio Emilia)
3° classificato – Enzo Bernardi di Ariccia (Roma)
Ecco gli elaborati di ciascuno dei vincitori.
UNDER 18
1° classificato – Francesco Biasi di Collegno (Torino)
“Diabetico io” In quel giorno ricordo solo la mia mamma in lacrime. La mia pubertà è stata un periodo un po’ confusionario e problematico perché sono diventato diabetico. Subito non sapevo che cosa fosse e se fosse pericoloso, dopo le spiegazioni del diabetologo ho capito subito la gravità! All’inizio ero un po’ distratto, a volte dimenticavo di fare l’insulina e di provare la glicemia. Ma ora non succede più…
Per quello che riguarda l’aspetto psicologico non c’è molto da dire, non considero il diabete un grande problema e cerco di vivere la mia vita in modo naturale.“ Francesco Biasi
2° classificato – Costanza Stassi di Palermo
“Ho dieci anni e sono diabetica da quattro. Quando ho avuto il diabete era un po’ strano, una cosa nuova per me ma ora ci ho preso la mano. Prima per ogni piccola azione dipendevo da mia madre ma adesso ho acquisito una certa sicurezza da essere quasi autonoma. Se non fossi uscita dall’ospedale con il diabete non avrei
fatto scherma e non avrei potuto partecipare al campus attribuendo questo successo alle dottoresse Cordella e Roppolo che mi hanno seguito durante gli sbalzi, nella corretta e puntuale alimentazione, nella conoscenza degli alimenti e grazie all’uso del micro adesso sto meglio.” Costanza Stassi
3° classificato – Vittoria Zucchetto di Canicattì (Agrigento)
L’estate del 2015 esordio diabete e non sapevo bene come gestirlo. Grazie a mio padre che è anche diabetico abbiamo scoperto che avevo 550 di glicemia, così siamo andati all’Ospedale di Canicattì dove mi hanno causato solo guai come leggere la glicemia al contrario o quando mi hanno fatto l’insulina sottocutanea e non endovenosa. Fortunatamente sono poi stata portata all’Ospedale dei Bambini di Palermo dove mi sono travata benissimo, festeggiando il compleanno in Ospedale, ricevendo regali dai medici. Quando ho realizzato che dovevo convivere col diabete, ho trasformato questo problema in un’avventura perché ogni giorno non sai che cosa ti aspetta. Vittoria Zucchetto
ADULTI
1° classificato – Maria Letizia Cerati di Marsciano (Perugia)
“Ultimo (non) pranzo – Che fame. Mamma ha fatto il risotto. Un piatto che adoro. Ancora non lo sapevo. Che era ad alto indice glicemico. Squilla il telefono. Sento mamma allarmata. Non ho ancora dieci anni ma capisco che qualcosa non va. “Dai mamma, muoviti, che ci mettiamo a tavola” penso. Riattacca di corsa. “Non mangiare – mi guarda fissa, decisa e smarrita al tempo stesso – dobbiamo correre in ospedale”. “Come mamma, scherzi?! Neanche un po’!? – penso. Ti preoccupi sempre che debba mangiare di più e meglio, dici che mi vedi sempre stanca…. Ho fame, mamma!”. Due settimane in ospedale. Vent’anni con te. Diabete.” Maria Letizia Cerati
2° classificato – Luisa Codeluppi di Scandiano (Reggio Emilia)
“Acqua – E’ cambiato il mio mondo. All’improvviso, mentre sto vivendo. Io. Appena diventata farfalla. E cammino verso casa con il flusso caldo della mia urina che sgorga nei jeans, tiepida e incontenibile. E mi bagna di una vergogna senza colpa.
E tutto è diventato sete. E i miei passi sono sete e il mio sguardo vuole acqua. E il mio desiderio non ha più voce, la gola di metallo mentre bevo. E chiedo un perché al mio corpo stupito. E ciò che voglio non sono parole ma sollievo. E guardo le mie mani stranamente fragili ma non vedo che acqua.” Luisa Copeluppi
3° classificato – Enzo Bernardi di Ariccia (Roma)
Il diabete e l’arte di convivere – Questo è il canto del diabetico da pochi o tanti zuccheri aggredito. Notte e giorno, mattino, pomeriggio e sera, colazione, pranzo e cena… Dio che pena! Ma se Discernimento vigila e se Sapienza assiste, “conciliazione” è d’obbligo con l’Ospite non gradito. Sorridi e tienilo amico tanto non se ne va! È un ospite esigente, diciamo intransigente, se tanto lo trascuri fa danno a volontà. Neanche un giorno ti puoi dimenticare, certo non si può amare… ma segui il buon consiglio: Pazienza, Costanza e Volontà sono le tre virtù che devi alimentare e il buon convivere un’arte serena diverrà!” Enzo Bernardi
Fonte
Comunicato dell’Ufficio stampa FAND