I numeri del Diabete in Italia
Le persone con diabete nel nostro Paese sono più di 3 milioni e 800 mila, con una crescita del 60% dal 2000 al 2019, passando dal 3,8% della popolazione al 5,8%, come nel resto dell’Europa in cui tra il 2008 e il 2014 il numero di cittadini europei con diabete è cresciuto di 4,6 milioni, cioè del 28% in sei anni. Dati numerici forniti dall’Italian Diabetes Barometer Observatory e dall’Istat raccontano che le cause della diffusione sono nell’invecchiamento della popolazione, che determina stili di vita sempre più sedentari, e nell’aumento di sovrappeso.
Prevale il diabete di Tipo 2 e non quello giovanile di Tipo 1. Il dato statistico ci dice anche i miglioramenti nel trattamento di questa complessa cronicità, con diagnosi più tempestive e cure che prolungano l’aspettativa di vita, con significative differenze fra le Regioni italiane per numero, età e mortalità. Il Sud è il più colpito. All’interno di una stessa Regione ci sono differenze di cura, mentre sappiamo che l’appropriatezza terapeutica e l’assistenza specialistica ambulatoriale possono ridurre gli ingenti costi delle ospedalizzazioni, indice di complicanze.
Solo il 9 per cento della spesa riguarda i farmaci antidiabete; il 31 per cento è legato alle terapie per le complicanze mentre oltre il 40 per cento è relativo al ricovero ospedaliero.
In Italia è presente una rete diffusa di strutture specialistiche che assistono oltre il 50 per cento dei pazienti con diabete. Il modello italiano di cura del diabete è uno dei più efficienti, sviluppato a partire dalla legge 115 voluta dalla Fand nel 1987, con grandi progressi negli ultimi anni nella lotta a questa malattia cronica, ma resta molto da fare.
A cominciare dai Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali, condivisi ed efficaci, per integrare la cura con la medicina del territorio, per una completa presa in carico della persona con diabete. Nella Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall’OMS – per analogia con quella della FAND celebrata il 4 ottobre dal 1984-, per contrastare la pandemica diffusione di questa cronicità, il tema 2021 “Se non ora, quando? “ ci chiama a difendere l’accesso universalistico all’insulina, farmaco salvavita, non ancora disponibile per milioni di persone nel mondo.
L’accesso ai farmaci resta dunque troppo costoso e indisponibili per i Paesi poveri, proprio come l’accesso agli strumenti per il controllo della glicemia, fondamentale per la cura del diabete. Anche l’Italia deve superare queste ingiuste differenze. Le associazioni Fand sono nelle piazze non solo in questo giorno, ma più in generale in diverse giornate di novembre, per far conoscere il diabete, per una diagnosi precoce che fa la differenza, e soprattutto per prevenire l’insorgere di questo ospite non gradito che può fare tanti danni.