“HAI IL DIABETE? NON PUOI FARE LA CAPOSTAZIONE.” FERROVIE ITALIANE CONDANNATE PER DISCRIMINAZIONE
Le avevano detto che non poteva fare la capostazione perché diabetica. La puntuale reazione della ragazza, Chiara, è stata quella di rivolgersi al giudice che le ha dato ragione. Si tratta di condotta di natura discriminatoria.
Le ferrovie italiane, o meglio RFI, la società per azioni che gestisce le infrastrutture ferroviarie, sono state condannate a ritirare l’atto che dichiarava l’inidoneità della ragazza. Rete Ferroviarie Italiane che attraverso la sua commissione competente aveva dichiarato l’inidoneità, dovrà inoltre rifondere 5mila euro alla ricorrente.
Si è così brillantemente conclusa la causa intrapresa da una persona con diabete fortemente penalizzata nelle sue aspettative lavorative e assistita legalmente dall’avvocato, anche lui con diabete, Michele Nannei, consigliere nazionale FAND- Associazione Italiana Diabetici, assistito dalla collega Tiziana Blengino. La ricorrente, Chiara, è iscritta all’ADG-Associazione Diabetici Genova.
Il giudice del lavoro di Genova, Margherita Bossi, ha così reso giustizia non solo alla ricorrente, ma a tutte le persone che fino ad oggi erano state discriminate da RFI, società non nuova a simili accadimenti. Già in passato, infatti, si erano verificate esclusioni dai concorsi di persone con diabete.
Nel caso in questione, l’avvocato Nannei aveva chiesto di “accertare e dichiarare che la sua cliente è stata vittima di discriminazione in ragione del suo stato di handicap (diabete); disporre ed ordinare la rimozione dell’atto discriminatorio, il provvedimento del 3/9/2020 attestante la inidoneità fisica alla mansione di Capostazione; disporre la pubblicazione della sentenza su uno o più quotidiani a tiratura nazionale, condannare RFI al risarcimento del danno”.
Fondamentale è stato il fatto che la ricorrente non neghi di essere affetta da diabete, e sostenga, tuttavia, che le sue condizioni cliniche non sono ostative allo svolgimento delle mansioni di capostazione. L’ordinanza del Giudice del lavoro di Genova pone soprattutto l’accento sul fatto che una dirigente di traffico ferroviario o capostazione, anche se indossa un microinfusore di insulina o deve ogni tanto controllarsi la glicemia, di sicuro non è impedita nello svolgimento al meglio del proprio lavoro.