Vaccini e Antimicrobico Resistenza
L’emergenza COVID-19 che da quasi 2 anni e mezzo tormenta tutto il mondo ha acceso i riflettori sull’antimicrobicoresistenza e sui vaccini.
Sempre più è evidente che l’uso improprio degli antibiotici, grande risorsa dalla seconda metà del Novecento, s’è talmente intensificato negli ultimi decenni da determinare l’antimicrobicoresistenza sia negli umani sia negli animali, diffusa ancor più a causa della globalizzazione, di cui tuttavia non c’è sufficiente consapevolezza nei cittadini.
La resistenza agli antibiotici è la capacità d’un microorganismo di resistere all’azione di uno o più agenti antimicrobici o antibiotici.
Di solito le infezioni sono causate da batteri resistenti e possono anche aumentare il rischio di sviluppare ceppi resistenti.
È necessario dunque conoscere le conseguenze dell’uso inadeguato degli antibiotici e usare quegli strumenti esistenti che possono prevenire, vigilare, rilevare e diagnosticare le infezioni.
Un uso eccessivo o inappropriato degli antibiotici in ambito umano e veterinario e agricolo favorisce l’insorgenza e la diffusione di ceppi batterici resistenti, soprattutto se usati quando l’infezione è virale.
Batteri resistenti prolungano la malattia con possibili complicazioni e maggiore diffusione fino a focolai epidemici, determinando un aumento dei costi umani, sociali ed economici.
È noto il rapporto tra elemento patogeno e corpo umano: un recente studio britannico su persone con diabete o potenziali pazienti ha dimostrato che in entrambi i gruppi l’infezione peggiora la cronicità o fa comparire il diabete, con incremento degli accessi in Pronto Soccorso e delle complicanze, determinando in tal modo anche l’aumento dei costi del Servizio Sanitario nei prossimi anni.
Il Coronavirus-19 fin dal marzo 2020 ha colpito in altissima percentuale le persone con diabete con conseguenze anche gravissime: la prevenzione massima in questo caso è data solo dal vaccino, oltre al buon controllo del diabete.
I vaccini sono protettivi nei confronti di altri batteri potenzialmente molto pericolosi per chi soffre una cronicità portatrice di possibili complicanze.
Tanti sono gli elementi che nel diabete espongono a maggiore rischio di infezione: per fare un esempio in un ambito troppo spesso sottovalutato, la xerostomia, cioè la scarsa saliva in bocca
per glicemia troppo alta, diventa un veicolo per i virus e i batteri, perciò sono necessarie prevenzione e controllo, insieme a prudenza nell’uso degli antibiotici.
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21 Settembre 2022 Ore 18:00
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