FAND primo firmatario del documento di impegno della comunità diabetologica per le Elezioni Europee 2024
FAND nella qualità del suo presidente Emilio Augusto Benini è stato il primo formatario del documento di impegno della comunità diabetologica rivolto ai candidati delle prossime elezioni europee del 2024
Sono 32 milioni le persone con diabete in UE, ogni anno 686.000 le morti per diabete o patologie correlate. In 15 raccomandazioni le priorità che l’UE dovrebbe supportare affinché gli Stati Membri sviluppino giuste politiche sul diabete in quattro ambiti chiave: identificazione precoce; cure eque di elevata qualità; valorizzazione delle persone; sostegno a scienza e tecnologia
Roma, 18 gennaio 2024 – Aiutare con atti concreti i 32 milioni di persone che soffrono di diabete nell’Unione europea e le loro famiglie, creando un solido quadro politico UE a sostegno dei piani di intervento nazionali rispetto a questa malattia. È questo il contenuto del documento di impegno della comunità diabetologica rivolto ai candidati delle prossime elezioni europee del 2024 e presentato oggi all’attenzione dei candidati italiani in una conferenza stampa dallo European Diabetes Forum Italia (EUDF Italia). Il documento, sviluppato da un’ampia coalizione di associazioni impegnate nel settore del diabete, contiene 15 raccomandazioni politiche concrete per migliorare la vita delle persone con questa malattia e dei soggetti a rischio. Primi firmatari del documento, insieme al Coordinatore European Diabetes Forum Italia, prof. Agostino Consoli e al Presidente European Diabetes Forum, prof. Stefano Del Prato, sono stati, proprio in occasione della conferenza di oggi, il prof. Riccardo Candido, Presidente AMD e FeSDI, e il prof. Angelo Avogaro, Presidente SID e Past President FeSDI.
Muovendo dall’esperienza dello European Diabetes Forum, che, fondato dall’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD), riunisce più parti interessate provenienti da tutto il panorama del diabete in Europa per formulare soluzioni possibili per far fronte a questa pandemia, EUDF Italia si configura come think tank nazionale nel quadro di un vasto coordinamento europeo. Non un’altra società o associazione quindi, ma un network indipendente di discussione e proposta che opera in stretta collaborazione con le parti interessate del mondo del diabete e delle malattie metaboliche in Italia (società scientifiche, associazioni di pazienti e di cittadini, operatori sanitari, amministratori, politici, industrie del farmaco ecc.), per favorire la traduzione dei risultati della ricerca in azioni politiche per una migliore cura del diabete a livello nazionale.
Ogni anno nell’UE muoiono oltre 686.000 persone a causa del diabete o di patologie correlate, una ogni 46 secondi. Ad oggi sono 31,6 milioni le persone nell’UE affette da diabete (l’equivalente della somma delle popolazioni di Paesi Bassi, Portogallo e Croazia). Con l’aumento di questa pandemia silente, si prevede che il numero di persone con diabete aumenterà fino a 33,2 milioni entro il 2030. Nell’area europea si riscontra un numero crescente di persone giovani con diabete di tipo 2 e adolescenti con diabete di tipo 1: 295.000 in totale. Nel 2021, il costo complessivo correlato al diabete a carico dei sistemi sanitari dell’UE ammontava a 104 miliardi di euro. Dato che il 75 per cento di questi costi è imputabile a complicanze potenzialmente evitabili, le politiche che promuovono una diagnosi precoce e una buona gestione della malattia possono favorire un notevole risparmio sui costi e contribuire alla resilienza e sostenibilità dei sistemi sanitari.
Da qui le 15 raccomandazioni indirizzate al nuovo Parlamento Europeo che verrà eletto nel prossimo giugno e contenute nel documento d’impegno presentato oggi. Queste raccomandazioni sono articolate in quattro aree tematiche prioritarie: identificazione precoce, cure eque di elevata qualità, valorizzazione delle persone, sostegno a scienza e tecnologia.
Identificazione precoce:
– Esortare gli Stati Membri a introdurre programmi di controllo sanitario in tutte le fasce d’età per tutti i tipi di diabete e le comorbilità più frequentemente associate (quali malattie renali e cardiovascolari).
– Predisporre percorsi di monitoraggio per prevenire rischi metabolici, neurocognitivi e altri rischi sanitari.
– Potenziare le cure primarie e comunitarie con l’obiettivo di identificare le persone con diabete e i soggetti a rischio in tutte le fasce di età al fine di garantire una gestione precoce della malattia.
È fondamentale istituire un programma di miglioramento qualitativo continuo al fine di valutare il follow-up delle strategie di implementazione e individuare nuove aree di miglioramento
Cure eque di elevata qualità:
– Garantire un accesso equo e sostenibile ai farmaci, materiali, dispositivi e tecnologie digitalizzate necessari, come i sistemi di monitoraggio della glicemia e di somministrazione dell’insulina in tutti gli Stati Membri.
– Fornire alle persone con diabete percorsi di cura integrati per garantire un accesso tempestivo alle opzioni di gestione più appropriate in base alle loro esigenze, preferenze e circostanze personali e conformemente alle linee guida più recenti.
– Formare gli operatori sanitari e rafforzare la loro capacità di sostenere le persone con diabete nelle cure primarie e secondarie, in linea con le loro necessità e preferenze ricorrendo alle terapie e tecnologie più appropriate.
– Adattare i sistemi di finanziamento per superare le barriere delle politiche di bilancio a compartimenti stagni e facilitare cure integrate e incentrate sulle persone.
– Superare l’inerzia terapeutica e aumentare il controllo glicemico per evitare complicanze e il rischio di una ridotta qualità di vita.
Valorizzazione delle persone:
– Supportare un processo decisionale condiviso tra persone con diabete e operatori sanitari
– Mettere le persone con diabete al centro dei processi di ricerca, normativi, politici e valutativi in cui sono coinvolte.
– Fornire alle persone con diabete una formazione sull’auto-gestione e sostegno reciproco.
– Sensibilizzare gli operatori sanitari in merito ai danni della stigmatizzazione.
Sostenere scienza e tecnologia:
– Investire nell’innovazione digitale e sviluppare un percorso di buona prassi dei sistemi sanitari e della cura del diabete per accelerare l’accesso a tecnologie mediche, soluzioni digitali indipendenti (come app e intelligenza artificiale) e servizi digitali.
– Potenziare la raccolta di dati clinici, comprese le evidenze del mondo reale (Real-World Evidence, RWE), e l’uso di indicatori comuni in tutti gli Stati Membri. Ciò dovrebbe includere la misurazione e registrazione degli esiti mediante l’introduzione di serie di esiti standard e registri incentrati sugli esiti in tutta l’UE.
– Finanziare la ricerca sul diabete nell’ambito di programmi di ricerca UE, per esempio per affrontare necessità insoddisfatte, sfruttare tecnologie mediche digitalizzate e soluzioni e servizi per la cura del diabete e per una migliore gestione della malattia. Dovrebbe essere garantita la piena partecipazione delle persone con diabete e dei loro rappresentanti a tali progetti.
«L’Italia si è impegnata sin dal primo momento nell’implementazione di questo documento di impegno contenente le priorità della comunità diabetologica sul diabete in vista delle elezioni Europee 2024. L’adesione a questo documento, con la promessa di impegno a sostegno della comunità diabetologica, da parte di quindici parlamentari italiani appartenenti trasversalmente a tutti gli schieramenti, è la dimostrazione che la politica italiana presta attenzione al tema del diabete e all’urgenza di sostenere con atti concreti le persone che vivono con questa malattia, i loro familiari e, allo stesso tempo, la sostenibilità del sistema sanitario. L’evento di oggi vuole diffondere la consapevolezza e l’adesione rispetto ai temi di questo documento d’impegno anche a tutta la comunità scientifica e al mondo delle associazioni dei pazienti affinché il suo contenuto possa essere patrimonio comune e affinché la sua piena condivisione possa rafforzare l’impegno per la traduzione dei risultati della ricerca in azioni politiche per una migliore cura del diabete», dichiara il prof. Agostino Consoli, Coordinatore di EUDF Italia.
«La Comunità Europea ha dimostrato particolare interesse al problema del diabete come evidenziato dalla Risoluzione promulgata nel novembre 2022. Quell’impegno rappresenta lo spunto affinché sempre maggiore salute e qualità di vita venga garantita alle persone affette da diabete, facilitando la prevenzione della malattia e delle sue complicanze, garantendo un’accessibilità alle cure uniforme in tutti i Paesi membri, sostenendo la ricerca scientifica e la tecnologica in ambito diabetologico. Il fine è quello di valorizzare le persone con diabete permettendo loro di lavorare al raggiungimento dei loro personali obiettivi e quindi contribuire attivamente allo sviluppo della società. EUDF è fortemente impegnata affinché la voce di milioni di persone con diabete, in Italia ed in Europa, possa offrire i necessari spunti di riflessione nel momento in cui vengono gettate le basi del manifesto politico del prossimo Parlamento Europeo. Al mondo politico che si appresta alla campagna per le Elezioni Europee, EUDF, attraverso un intenso lavoro che ha visto la partecipazione di tutte le principali associazioni, suggerisce 15 azioni pratiche, percorribili, necessarie affinché donne, uomini di ogni età, dal bambino all’anziano, possano affrontare con crescente serenità il loro quotidiano impegno a garanzia di salute duratura e di una vita normale e piena», dichiara il prof. Stefano Del Prato, Presidente EUDF.
«Una diagnosi precoce e un accesso paritario a cure di elevata qualità possono consentire ai diabetici di continuare a condurre una vita appagante e di fornire il loro pieno contributo alla società. Un’efficace prevenzione e gestione del diabete può offrire una maggiore resilienza e sostenibilità dei sistemi sanitari. Le tecnologie innovative e i servizi ad esse associati possono contribuire a invertire la tendenza attuale del peggioramento degli esiti sanitari per le persone con diabete. I decisori politici europei hanno prestato maggiore attenzione al diabete negli ultimi anni: nel 2022, un secolo dopo la scoperta dell’insulina e 33 anni dopo la Dichiarazione di Saint Vincent in cui sono stati definiti gli obiettivi per la prevenzione e la cura del diabete, il Parlamento Europeo ha adottato una delibera storica in materia di prevenzione, gestione e cure migliori per il diabete nell’UE, invocando piani di intervento nazionali per il diabete nei 27 Stati Membri. L’UE dovrebbe sfruttare questo slancio sviluppando un quadro europeo di supporto aiutando gli Stati Membri a progettare giuste politiche sul diabete», dichiara Federico Serra, Executive Director & General Manager di EUDF Italia.
«Rafforzare gli strumenti per la diagnosi precoce, garantire un equo accesso alle cure specialistiche, potenziare il valore del team diabetologico – con al centro la persona con diabete – e sostenere la scienza e ricerca al fine di garantire la migliore qualità di cura e di vita con il diabete. È questo quello che, come rappresentanti della comunità diabetologica italiana, ci impegniamo a chiedere a livello europeo, nazionale e territoriale, sottoscrivendo il documento di impegno protagonista dell’evento di oggi. Lo scorso anno, l’Unione Europea ha fatto un passo in avanti chiaro in tema di prevenzione, gestione e cura del diabete. Ma oggi, anche sulla base dei preoccupanti dati epidemiologici su diabete e obesità, patologie croniche in crescita in tutta Europa, è quantomai prioritario procedere verso l’implementazione di interventi strutturali in ciascuno Stato Membro. Solo così sarà possibile affrontare e gestire il diabete come priorità sanitaria, così come identificato, peraltro, anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in ragione dei dati di prevalenza, in continua crescita in tutto il mondo», dichiara il prof. Riccardo Candido, Presidente AMD e FeSDI.
«Riflettendo sulle priorità del prossimo mandato, è imperativo che i decisori politici riconoscano la posta in gioco e adottino politiche adeguate a ogni livello governativo, sia esso europeo, nazionale o regionale. Ciò che conta per la comunità diabetologica è tradurre le intenzioni in azioni concrete. L’unione di sforzi può garantire alle persone con diabete nell’UE una vita più lunga e soddisfacente, riducendo spese evitabili e rafforzando la resilienza e la sostenibilità dei sistemi sanitari. Tenuto conto delle proiezioni che vedono il diabete una patologia in crescita, è essenziale che l’Unione europea sviluppi un quadro europeo di supporto che assista gli Stati Membri nell’implementazione di politiche efficaci sul diabete. Pertanto, si chiede ai decisori politici di contribuire attivamente, fornendo un mandato esplicito per gli interventi europei e nazionali in quattro ambiti chiave: l’identificazione precoce, cure eque di elevata qualità, valorizzazione delle persone, e il supporto a scienza e tecnologia», dichiara il prof. Angelo Avogaro, Presidente SID e Past President FeSDI.
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