Diabete, Fand: allarme per uscita della visita al fondo dell’occhio dai Lea, si faccia un passo indietro
Roma, 21 gennaio 2025 – Fare fronte, con un opportuno passo indietro, alla uscita della visita al fondo dell’occhio dai Lea e reinserirla quanto prima per evitare il grave impatto che questa decisione potrà avere sulla salute delle persone con diabete e sulla sostenibilità del Sistema Sanitario. È questa la richiesta di Fand – Associazione Italiana Diabetici, che lancia l’allarme, e fa appello all’importanza imprescindibile della prevenzione.
«Come organizzazione che rappresenta la persone con diabete», dichiara il Presidente Fand, Emilio Augusto Benini, «siamo preoccupati da questa fuoriuscita della visita al fondo dell’occhio dai Lea, che rappresenta una pericolosa battuta d’arresto con inevitabili ripercussioni sui pazienti. Nel corso degli anni si sono registrati numeri in diminuzione relativamente alla retinopatia diabetica, e questo è dovuto principalmente a due fattori: il buon controllo glicemico dei pazienti grazie ai farmaci e la prevenzione svolta proprio dagli oculisti attraverso le visite ai pazienti. Ora con l’uscita dai Lea della visita al fondo dell’occhio, si mette a rischio questo secondo importante baluardo, cioè la prevenzione. Per questo motivo come Fand chiediamo che si faccia, urgentemente, un passo indietro rispetto a questa eliminazione dissennata, e si ripristini questa condizione essenziale».
«Questa malaugurata scelta», aggiunge la Vice Presidente Fand, Manuela Bertaggia, «non potrà che tradursi nei prossimi anni in un forte aumento di complicanze oculistiche per i pazienti con diabete. Ma non solo: tutto questo non potrà che avere anche delle ripercussioni forti in termini di tenuta del sistema. La visita al fondo dell’occhio ha dimostrato di essere un caposaldo anche su questo fronte. È fondamentale puntare sulla prevenzione, che non va intesa come mera spesa, ma come investimento che, consentendo di risparmiare nel medio-lungo periodo, promuove fattivamente la sostenibilità del Sistema Sanitario».